venerdì 3 febbraio 2012

pubblicità




Ad un certo punto ci si è ritrovati a fare i conti con la pubblicità. E sono iniziati i guai...

Per prima cosa, e se ne è discusso a lungo con una certa fatica personale, abbiamo accettato che la cultura non è un dono che piove dal cielo, non è necessariamente gratuita. La cultura è, anche, responsabilità
Di conseguenza si può considerarla un prodotto che noi, piccola fabbrica anarcoide che è Skyinbox, dobbiamo in qualche modo piazzare sul mercato. E qui entra in campo la pubblicità e i suoi canali.

Cos'è la pubblicità di un evento culturale? Un invito? Un suggerimento? Una proposta, quasi un dovere, di crescita personale? Un modo per portar persone all'evento ed andare in pari? Un'azione sistematica per farsi conosce? E' tutto questo assieme? A queste domande faccio fatica a trovare una risposta unica. Anche mettendomi dalla parte del pubblico che riceve queste proposte non ne vengo a capo. Certo è che la pubblicità coinvolge il senso stesso del prodotto culturale e del lavoro che ci sta dietro e credo che in un certo qual modo lo valorizzi, gli dia voce ed un posto nel mondo. Servirebbe una definizione di pubblicità; qualcosa tipo: una promozione che suggerisce senza tediare una proposta, un'idea, senza ammaliare i desideri del pubblico ma proponendo il prodotto così com'è. E' una definizione impegnativa; scrivere senza tirarsela e contarsela su. A leggere le descrizione dei vari eventi di facebook pare un'impresa difficile.

Dunque, posto che sia cosa buona, ma la discussione è aperta, come pubblicizzo il lavoro di Skyinbox? Ragioniamo in piccolo mettendo da parte televisione, grandi giornali e grandi radio. Una piccola associazione di volontari come la nostra, senza mezzi e con pochi contatti, come può pubblicizzare la sua attività in moda da raggiungere il pubblico con le sue idee, con i suoi messaggi?

La prima risposta che viene in mente è Internet. Le possibilità offerte sono molte; ma ancora mi sfugge l'essenza di questo mezzo. Innanzi tutto Internet è un'insieme di infiniti punti, collegati più o meno precariamente uno all'altro. Non basta piazzare un articolo e sperare che venga letto; non è la televisione, tutt'altra logica. In un certo senso la pubblicità su internet deve essere coltivata. Il messaggio (il testo, l'evento, il progetto, la foto) deve essere rifinito, arricchito, tradotto nei vari linguaggi multimediali (non bastano più due righe, oggi serve un video!) e soprattuto suggerito a chi può essere interessato.

Internet ha questo vantaggio; suddivide naturalmente chi lo abita in comunità. Ed è qui, a mio parere, la chiave di volta della questione. Il pubblico su internet è un pubblico critico, selettivo. Una pubblicizzazione a pioggia è totalmente inefficace. Invece, una comunicazione mirata, quasi a livello umano, persona per persona, garantisce che il prodotto venga, se non venduto, quanto meno accettato.

La discussione è tremendamente ampia. Spero di riuscire con Skyinbox ed altri a organizzare un incontro per cavarci fuori dai guai e mettere in piedi l'idea di un Skyinbox Network.

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